giovedì 18 agosto 2011

A spasso per l'Umbria

In un'estate da passare in città anche le piccole fughe di pochi giorni possono essere rigeneranti: natura, arte e buona tavola decongestionano mente ed anima dall'afa urbana. Una tre giorni fra i boschi e i borghi antichi nella zona nord dell'Umbria con un'inciso contemporaneo di tutto valore. Certo il primo giorno sembrava di essere ad Ottobre piuttosto che a fine Luglio, ma un carattere un po'melanconico come il mio ama queste giornate uggiose e piovose che ogni tanto l'estate ci "regala", specie se si dorme in un castello immerso in un fitto bosco.
In quest'Umbria da cartolina che tanto amano i turisti del nord Europa la meta imprescindibile era in realtà la Collezione Burri a Città di Castello, divisa in due sedi raccoglie un considerevole numero di opere, un modo eccezionale per conoscere il percorso completo del grande maestro e apprezzare una delle tante eccellenze culturali che le nostre province conservano. Le sale erano praticamente vuote e negli Ex Seccatoi il rumore dei nostri passi era accompagnato dal rimbombare della pioggia sui tetti degli enormi capannoni. Indubbiamente l'archeologia industriale si presta magnificamente ad ospitare l'arte contemporanea: gli ambienti spogli e quel senso di straniamento dovuto ad un luogo che ha perso la sua funzione originale permettono d'immergersi fino in fondo nelle opere esposte.
L'Umbria dei borghi medievali ci ha sorpresi ed entusiasmati con Gubbio, splendida cittadina che s'inerpica su un monte dando mostra dell'ingegno umano che si oppone alle difficili condizioni naturali. Lo stesso ingegno umano che sa rendere arte i prodotti della natura: buona tavola e buon vino. Alla "Locanda di Nonna Gelsa", un piccolo ristorante fuori Umbertide, un Filetto alle prugne e Cabernet ha reso la cena indimenticabile e un itinerario enologico alla ricerca di vitigni autoctoni, lungo il viaggio di ritorno, è stata una perfetta conclusione di questa breve fuga.

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